Sono specie erbacee inserite negli ordinamenti produttivi con lo scopo principale di mantenere il terreno coperto da vegetazione in periodi dell’anno durante i quali il terreno rimarrebbe privo di ogni coltivazione.
I vantaggi agro-ecologici delle colture di copertura vanno dal miglioramento della struttura del terreno, all’incremento della sostanza organica e della quantità di azoto, alla riduzione delle infestanti e della lisciviazione. In generale, le specie utilizzate appartengono alla famiglia delle leguminose, graminacee e crucifere. Bisogna scegliere le colture di copertura tali da non entrare in competizione con la principale coltura dell’impianto. In viticoltura si sta diffondendo l’uso di alcune specie di trifoglio anche nel sottofila in modo da fornire azoto e al suo disseccamento a maggio fornisce un tappeto pacciamante. Le colture di copertura richiedono tuttavia una lavorazione seppur minima del terreno e quindi una conseguente mineralizzazione del carbonio organico. Se ben scelte le colture di copertura aiutano a diminuire la lisciviazione dei nutrienti nel periodo in cui il terreno sarebbe altrimenti scoperto.